APPUNTI

lunedì 27 maggio 2013: "L'imperfetta perfezione della grande bellezza"


Mi dispiace non trovare a disposizione sul web un breve articolo scritto da Marco Lodoli su Repubblica di ieri, 26 maggio, a p. 33, che vi invito a cercare in originale.
Lodoli parla di Roma, ma le sue osservazioni possono applicarsi anche a Brescia, "mutatis mutandis" e senza arroganza, quando afferma che "una città non è una serie di cartoline da esporre a fisarmonica, è fatta soprattutto dalla vita che scorre tra i palazzi, dal centro alla periferia, dall'energia che comunica, dal richiamo che esercita come un magnete. È incredibile leggere che Berlino ha quasi tre volte i turisti di Roma. Berlino evidentemente non è fiaccata dalla "Grande Bellezza", non può cavarsela offrendo terrazze dove sorseggiare stancamente long drink e rimirare il più bello spettacolo dopo il big bang. A Berlino hanno dovuto puntare sulla vita, perché non hanno Caravaggio e Bernini e e le vestigia incatramate di una civiltà antichissima. Eppure noi romani anche di recente abbiamo traversato momenti d'oro [...]. E invece il fuoco si è spento e l'acqua nella pentola s'è raffreddata: ora la civiltà sembra intimidita, quasi intimorita, d'improvviso è come se avesse perso la sua vocazione..."
Ora, dobbiamo aspettare ancora molto perché Brescia scopra che cultura e turismo sono la possibilità di riscatto vitale, lavorativo ed economico per una città sull'orlo della crisi? Lo capiamo che cultura e turismo sono a nostra disposizione e immediatamente "utilizzabili", vogliamo intervenire in modo professionale o ci accontentiamo della solita litania che "il turismo è la risorsa italiana" e nessun amministratore se ne occupa? IL MANTRA DEVE ESSERE CULTURA-TURISMO, CULTURA-TURISMO, CULTURA-TURISMO... Su, Emilio Del Bono, dacci un segnale tu!!!!



domenica 19 maggio 2013: The US disconnect over climate change

Amid growing scientific proof that global warming is man-made, we look at why the public gives credence to the sceptics

http://www.aljazeera.com/programmes/insidestoryamericas/2013/05/201351865032465413.html


venerdì 17 maggio 2013: Invito rivolto da Arcigay Orlando alle liste elettorali in corsa per le elezioni comunali a Brescia.

Arcigay Orlando in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, il 17 maggio invita i rappresentanti di tutte le liste elettorali in competizione per le elezioni amministrative che a breve si terranno nella nostra città ad un incontro che si svolgerà presso il circolo Arci “ colori sapori” di via Risorgimento 18 Brescia alle ore 21.
Scopo della serata è affrontare un dibattito e un dialogo attorno ai temi dell’omofobia e offrire l’occasione ai candidati delle liste elettorali di esprimere la propria posizione con riguardo:

1.  alla lotta contro ogni forma di discriminazione fondata in particolare sull’orientamento sessuale ed identità di genere e lo sviluppo di politiche finalizzate all’integrazione e inclusione sociale di ogni persona gay, lesbica, bisessuale e trans,
2.   esprimere la propria posizione su politiche finalizzate alla sensibilizzazione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili per quanto di competenza dell’amministrazione comunale.

3.   Infine chiediamo a tutte le forze politiche di esprimersi circa la possibilità di istituzione di un registro delle unioni civili nella nostra città elemento di civiltà che ha già caratterizzato esperienze in altri comuni d’Italia dello stesso segno favorendo così la parità di trattamento e di accesso con riguardo ai servizi pubblici offerti dal comune.


Nella piena consapevolezza che queste tematiche riguardano direttamente una fetta seppur minoritaria ma considerevole della nostra città e dell’elettorato, fermamente convinti della necessità di una piena parità e uguaglianza di trattamento di ogni persona al fine di garantire ad ogni individuo il pieno sviluppo della sua personalità ribadiamo l’importanza cruciale di questo appuntamento quale occasione di crescita e di confronto.
Nel corso della serata verranno anche proiettati dei cortometraggi che riguardano il tema dell’omofobia e verrà inaugurata una mostra d’arte sita nel medesimo luogo certi che l’arte possa essere strumento veicolante messaggi educativi contro ogni forma di discriminazione iscrivendosi così quale azione di promozione dei diritti fondamentali.

Il Presidente di
Orlando, Comitato territoriale
Arcigay, Brescia.
Federico Marchiori.

Ho partecipato volentieri all'invito di Arcigay Orlando, di seguito le mie considerazioni sulle tre questioni poste:

1.  Differenza indica pluralità, quindi è una forma di ricchezza; i concetti di diversità e differenza, nonostante vengano applicati ad ambiti semantici distinti, sono sinonimi. Allora bisogna comunicare che diversità è meglio che unicità, perché unicità implica omologazione, e questa a sua volta significa povertà intellettuale. È chiaro che l’apertura verso altre forme è un processo che richiede cultura: se non c’è cultura, non c’è né comprensione, né, elemento ancora più interessante, curiosità verso altre forme di esistenza. Allora, la lotta contro le discriminazioni parte sempre dalla conoscenza e dal confronto; è perciò necessario:
  • organizzare campagne di sensibilizzazione per l’infanzia nelle scuole, per eliminare fin dall’inizio le discriminazioni legate agli stereotipi sulle diversità; nelle scuole superiori si può fare informazione sugli orientamenti o identità, sulle famiglie omogenitoriali, con la consapevolezza di quanto sia importante per le giovani generazioni un approccio a questo argomento libero da pregiudizi, per prevenire disagio, atti di violenza e di auto-violenza;
  • segnalare una bibliografia utile da inserire negli acquisti delle biblioteche circoscrizionali (ad ora a discrezione e sensibilità dei bibliotecari - esiste ormai una vasta editoria per l’infanzia e per i giovani specializzata nella trattazione del tema);
  • formare il personale delle Amministrazioni pubbliche e della Scuola;
  • organizzare azioni di promozione e tutela dei diritti nei diversi aspetti della vita sociale, culturale e lavorativa; sarebbe per esempio interessante che l’amministrazione comunale, in collaborazione con i sindacati, istituisse un osservatorio sul diversity management, per vedere se esistono delle buone pratiche riguardanti le diversità nelle aziende, quindi le donne, gli orientamenti, le etnie, e farle conoscere per diffonderle. Ci sono aziende di una certa entità che potrebbero fare scuola, A2A per esempio, o i grossi gruppi bancari.
  • promuovere l’informazione rivolta al mondo produttivo sui temi dell'accesso al lavoro delle persone transessuali;
  • organizzare iniziative culturali finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze (sull'esperienza già sperimentata con rassegne cinematografiche al Nuovo Eden organizzate con Arcigay Orlando e Pianeta Viola; o il cineforum organizzato dagli studenti di StudentiPer dell’Università Statale; il convegno realizzato dall’Associazione Lily Elbe che si occupa di dare supporto ai transessuali...).
  • istituzione in Comune di un Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere, che integri il Settore Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia (che se diventasse delle Famiglie sarebbe ancora meglio…), con l’obiettivo di giungere ad un Servizio LGBT, per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere, come nel Comune di Torino;
  • collaborazioni con le associazioni per valorizzarne le attività, promuovere la formazione e sviluppare iniziative comuni; non mi sembra che l’Amministrazione comunale si sia distinta fino ad ora in ascolto e accoglienza di proposte delle associazioni;
  • lavoro di rete con gli Enti locali, regionali, nazionali.

2.   informazione e prevenzione sanitaria competono alle Regioni e il Comune può fare poco direttamente; però, considerato che tra i tristi primati di Brescia in merito alla salute pubblica abbiamo anche quello relativo a nuovi contagi di HIV, che abbiamo una prostituzione diffusa, che abbiamo immigrati con un minore accesso alle informazioni per quanto riguardo le malattie a trasmissione sessuale, mi fa piacere che il candidato Sindaco Del Bono abbia dato disponibilità a sostenere e promuovere campagne mirate alla prevenzione di questo genere di malattie; già la possibilità di mettere a disposizione degli spazi centrali pubblici, corso Zanardelli o altre piazze per campagne informative sulle malattie trasmissibili per via sessuale, quindi non solo HIV, ma sifilide, gonorrea, herpes, esattamente come avviene per l’Alzheimer o per il cancro al seno, non sarebbe utile solo alle persone omosessuali, ma anche a quelle eterosessuali e ai giovani: darebbe la possibilità al Comune di farsi promotore diretto di un’iniziativa lodevole, in collaborazione con l’Università di Medicina e l’Ospedale Civile.
3.    In assenza di qualsiasi diritto, a causa della mancanza di un quadro normativo, anche l’istituzione di un registro delle unioni civili può servire, almeno come segnale amministrativo locale per indicare che tutti i cittadini sono uguali, secondo quanto sancito dalla Costituzione. Riconoscere diritti a chi non ne ha non significa toglierli ad altri, a chi già li possiede, significa svolgere un'azione culturale contro i pregiudizi e gli stereotipi. Può anche essere uno strumento interessante per rendere manifeste le posizioni politiche dei vari partiti che compongono il Consiglio comunale, e una spinta verso il Governo centrale. Le persone omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia, come avviene già in diciotto Paesi dell'Unione europea. Ma io ritengo si debba giungere al matrimonio, niente di meno. 


domenica 12 maggio 2013: Berlusconi in piazza Paolo VI a Brescia

Dopo la lettura dei resoconti della stampa sulla manifestazione tenutasi ieri a Brescia in piazza Paolo VI, desidero riportare parte delle osservazioni espresse da Silvia Tortora, figlia di Enzo, al quale Berlusconi si è paragonato durante il suo discorso. 
"C'è una distanza siderale tra la vicenda di Enzo tortora e quella di Silvio Berlusconi [...]. Enzo si è difeso nel processo e non dal processo. Si dimise da parlamentare e andò ai domiciliari. E quando gli chiesero "perché lo fai?", rispose: perché sono un italiano e sto al fianco della gente come me. E' banale e volgare accostarsi a lui."
Mi sembra che queste semplici parole forniscano una chiave interpretativa efficace della manifestazione di ieri, per la quale sono sfilati "a chiamata" il ministro degli Interni, quello delle Riforme Costituzionali e quello delle Infrastrutture. Due pesi, due misure.





domenica 5 maggio 2013: l’Assessore Mario Labolani e il Monte Maddalena.

leggo con un misto di stupore e raccapriccio le proposte per l’ambiente dell’assessore Mario Labolani, pubblicate sul suo giornale domenica 5 maggio a firma di Giuseppe Spatola.
L’assessore uscente, che si ricandida con Fratelli d’Italia alle prossime amministrative comunali, indica la necessità per la prossima Giunta di “una task-force specifica, con un assessore tecnico che per cinque anni si dedichi solo a questo tema [l’ambiente] facendo partire tutte le iniziative di tutela della salute”.

Probabilmente infervorato dall’idea della task force, l’assessore prevede il rilancio della Maddalena come “grande parco pubblico, […] magari ripristinando la seggiovia. In cima ricaveremo nuove aree attrezzate e quella spianata dei concerti di cui Brescia ha bisogno. E magari attrezzare anche piste per bambini con neve naturale quando il tempo lo vorrà e artificiale in altri momenti dell’anno”.

Ora, la seggiovia cui si riferisce l’ass. Labolani probabilmente è la funivia messa in funzione nel 1955, di cui rimangono piloni in rovina e costruzioni fatiscenti: il ripristino, se non messo in rete con altri elementi di TPL a cosa servirebbe? Sicuramente non risolverebbe l’afflusso di persone per tutto il territorio del Monte Maddalena. E a quale costo?
Ma con piglio distruttivo da invasione barbarica, l’ass. neo-ambientalista Labolani prevede una “spianata” per concerti, quindi uno sbancamento del monte: ma un luogo più accessibile a Brescia non esiste? Oltre alla spianata, quali altri servizi offrirebbe la zona? Forse l’ass. Labolani ha già previsto la realizzazione di parcheggi, impianti tecnici e punti ristorazione che un’area concerti richiede? A quale costo e con quale impatto sull’ambiente?

Il vulcanico ass. Labolani non pone freno alla sua inventiva e prevede niente meno che impianti sciistici naturali e artificiali per bambini su un monte di 874 m.: ma per quanti giorni all’anno c’è neve in Maddalena? L’ass. Labolani ha presente quanto costa e che impatto ambientale avrebbe un impianto di innevamento artificiale? Quali ricavi garantirebbe un investimento simile? L’ass. Labolani avrà richiesto uno studio di fattibilità per questi straordinari progetti?
L’ass. Labolani scopre evidentemente i temi ambientali solo all’ultimo momento, in preda alla grave urgenza nella quale la Giunta di cui fa parte ha lasciato la città, e da “ambientalista” dell’ultima ora infila una serie di magari, che tradiscono l’inconsistenza delle sue proposte, che difficilmente si conciliano con l’idea della Maddalena come parco.
Forse è il caso di affermare: “Quod non fecerunt barbari, fecit Labolani”

P.S. Assessore Labolani, mi permetto di rammentarle che il monte Maddalena è già inserito in un parco, quello delle Colline, come il portale del Comune che Lei amministra evidenzia.

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