CULTURA




PROGRAMMA AMMINISTRATIVE  2013  BRESCIA

1. Restituire a "S.Giulia – museo della Città" il ruolo centrale di luogo di cultura e promozione, e dotarlo di servizi con standard elevati, come conviene a un bene universale UNESCO;

2. Stipulare una convenzione per la circuitazione di produzioni teatrali con il Festival di Spoleto e il Mittelfest di Cividale del Friuli, nostre città gemellate nel sito seriale longobardo UNESCO;

3. Progettare mostre ed esposizioni che mettano in evidenza il patrimonio storico, artistico e monumentale di Brescia, utilizzando le professionalità e l'organizzazione esistenti all'interno dei Musei Civici e della Fondazione Brescia Musei;

4. Riesaminare il progetto MUSIL, Museo dell'Industria e del Lavoro, affinché diventi un'opportunità per la città, il turismo e la formazione continua 

5. Riorganizzare l'intero sistema museale, partendo da un attento esame della situazione strutturale e organizzativa dei singoli musei per creare un sistema museale integrato efficiente e produttivo; ridefinire i ruoli dell'Assessorato alla Cultura e della Fondazione Brescia Musei, per ottimizzare le risorse, concertare il reperimento di fondi ed evitare inutili e dannose sovrapposizioni;

6. Mettere a disposizione luoghi per gruppi e associazioni, che debbono trovare nel Comune un riferimento e un coordinamento, e moltiplicare la risposta del pubblico, trovate nuove partnership istituzionali e finanziarie (locali e nazionali);

7. Per quanto riguarda le attività dello spettacolo dal vivo, avviare un’attenta valorizzazione di luoghi, monumenti o parchi cittadini, con manifestazioni di alto profilo, capaci di contribuire, al pari dell’attività espositiva, alla promozione dell’immagine di Brescia.
Per favorire la presenza di soggetti attivi sul territorio dovrà essere garantita una disponibilità di risorse assegnate secondo criteri qualificati e trasparenti. Saranno perciò lanciati bandi, orientati a favorire la formazione di un sistema culturale integrato e ad un’ottimizzazione nell’uso delle risorse. Le scelte e le valutazioni saranno garantite da una competente commissione.

Parallelamente predisporre una mappatura delle strutture, associazioni, scuole, gruppi che operano, promuovono, ricercano nell’ambito culturale nelle sue diverse forme a livello locale. Per valorizzare le Imprese culturali giovanili studiare incentivi che ne favoriscano la nascita e lo sviluppo nel tempo. In questo modo si cercherà di uscire da una logica per cui la cultura vive solo di contributi pubblici, sempre più scarsi, per entrare in una logica ”imprenditoriale” per cui di cultura si può vivere. 
Creare un ufficio finalizzato al supporto delle Imprese culturali giovanili, delle associazioni culturali per l'espletamento delle pratiche burocratiche, per il reperimento di luoghi e di fondi attraverso bandi di concorso regionali, nazionali ed europei;

8. Prendersi cura del Sistema bibliotecario partendo da un’analisi approfondita della situazione attuale per coglierne i bisogni e il possibile sviluppo futuro.


Dal programma amministrativo del candidato sindaco Del Bono:

La città dell’identità riflessa

La cultura per vivere il presente e immaginare il futuro
Ogni cambiamento implica una catena di altri cambiamenti, in Andria come tra le stelle: la città e il cielo non restano mai uguali. Convinti che ogni innovazione nella città influisca sul disegno del cielo, /gli abitanti/ prima di ogni decisione calcolano i rischi e i vantaggi per loro e per l’insieme della città e dei mondi
I. Calvino, Le città invisibili, 1972, Andria

La Cultura è la vera ricchezza di una comunità, ne indica il grado di benessere. Non possiamo muovere un corpo senza la testa, non possiamo affrontare il futuro senza gli strumenti per progettare con intelligenza. Per questo serve recuperare una governance e una politica per la cultura che sia trasparente, inclusiva rispetto a tutte le generazioni e fondata su precise competenze.

La cultura di una città coincide con l’identità di tutti i suoi cittadini. Ciò che abbiamo di bello fonda il nostro orgoglio sociale, e deve essere valorizzato sotto il segno della vivibilità quotidiana condivisa da tutti. Ciò che è abbandonato, o male utilizzato, deve essere recuperato e messo a disposizione, per noi e per i nostri figli. I non-luoghi della città devono acquistare carattere e nuova vita e diventare simbolici. Gli interventi urbanistici modificheranno la nostra vita quotidiana, come ha fatto la metropolitana per i nostri spostamenti. Parimenti, il tono, i temi e la levatura delle manifestazioni e delle iniziative definiranno il nostro livello di “felicità sociale”, esattamente come il funzionamento dei servizi pubblici (scolastici o sanitari) corrisponde alla cura del nostro “benessere” (welfare). La nostra nuova parola d’ordine potrebbe essere: Una bellezza diffusa. Brescia ha bisogno di ritrovarsi curiosa e orgogliosa del proprio patrimonio culturale: per questo bisognerebbe innanzitutto riorganizzare e strutturare l’esistente, valorizzandolo; e da lì ripartire. Bisogna prestare attenzione ai diversi tipi di utenza e alle diverse esigenze: bambini (magari con un museo specifico), ragazzi e adolescenti (garantendo la libertà di esprimere la loro musica, la loro arte e le performances), giovani, adulti, anziani. Una cultura verso il cittadino. Una città “culturale” riesce ad essere attenta al nuovo che avanza e a quanto si sta articolando e modificando nel mondo, senza tralasciare la creatività, il motore di una città che da prettamente “industriale” è diventata “culturale”.

Ricostruire la governance
Il problema della governance riguarda dunque per prima cosa le linee di politica culturale. Brescia deve avere un Assessore alla Cultura capace di contemperare l’esigenza di conservare con quella di inventare, attento al prestigio nazionale e internazionale della città, ma anche a quelle nicchie creative che toccano anche soltanto un quartiere.

Azioni - Nomine trasparenti attraverso bandi, di riorganizzazione, di sviluppo. - Saranno chiaramente individuati due ambiti: quello dei Musei di Arte e Storia (Santa Giulia, Pinacoteca, Risorgimento), e quello dei Musei della Scienza e della tecnica (Musil, Scienza, Mille Miglia, Armi, Specola) in modo da razionalizzare, semplificare, risparmiare. Investimenti, sinergie, collocazione e missioni dovranno essere per la prima volta predisposti armonicamente e simultaneamente. - Potrà trovare spazio, accanto a questi due poli culturali, un “Centro della creatività” che sia punto di incontro, di ricerca, di espressione di arte, cultura, spettacolo in tutte le sue forme. Si individueranno edifici da alienare con l’obiettivo di reperire fondi per consolidare i progetti attualmente irrisolti o rallentati (Pinacoteca e Musil, per esempio). - Verrà posto l’accento sull’incremento del patrimonio, più che sull’effimero: per questo pensiamo che un altro contenitore sia necessario per accogliere le opere che un rinnovato rapporto con la città farà certamente affluire. - Fondamentale sarà avviare un rapporto nuovo e profondo tra tutti i cittadini e le “loro” Istituzioni culturali. Con questo obiettivo pensiamo di proporre per un anno l’ingresso in tutti i musei della città al prezzo speciale di un euro per ogni visita: vogliamo che i bresciani si avvicinino ai loro musei e li sentano come cosa propria. - Analogamente, anche i teatri dovranno ospitare nuove fasce di pubblico, quelle che finora non hanno varcato la soglia delle due più importanti sale cittadine. Teatro Grande e teatro Sociale si alterneranno per offrire una volta al mese un matinée della domenica alla cittadinanza: anche in questo caso il biglietto d’ingresso sarà fissato ad un euro. - La progettazione di mostre e attività espositive non sarà delegata a società o realtà estranee alla città, ma prevalentemente verrà realizzata a Brescia, attraverso la professionalizzazione e l’organizzazione delle strutture connesse ai Musei e alla Fondazione Brescia Musei, avvalendosi solo per necessità organizzative di apporti esterni. Da un lato si punterà a realizzare mostre di respiro internazionale e di grande richiamo sul pubblico siglando partnership e collaborazioni con importanti Musei europei, e dall’altro si mirerà ad un confronto/incontro tra le opere e collezioni disponibili sul territorio. - Individuare referenti dell’Assessorato, super partes, anche non bresciani: uno per l’arte, uno per la musica, uno per lo spettacolo/teatro/intrattenimento; - Predisporre una mappatura degli edifici comunali che possono essere destinati alla cultura, creando nel contempo un collegamento diretto con l’assessorato all’urbanistica, e aprendo bandi per il loro recupero e la musealizzazione; - Costituire un ufficio apposito destinato alla raccolta fondi pubblici e sponsorizzazioni. L’iter deve prevedere che prima si trovano i fondi e poi si progettano gli eventi; - Predisporre un cronogramma, con magari aperture parziali, per i lavori della pinacoteca ed il museo della città; - Avviare, con periodiche sedute pubbliche, un think tank culturale allargato a chi si occupa di verde e di ambiente, di Centro Storico, Commercio, Turismo, Formazione, alle Università e Accademie. I risultati saranno a disposizione dell’Assessore, del Direttore dell’Area Museale ed espositiva e dei consulenti individuati a progetto. - Creare un piano strategico culturale La bellezza diffusa, da presentare in tempi brevi alla città

Il sistema museale
Si ritiene necessaria una riorganizzazione dell’intero Sistema museale partendo da un attento esame della situazione strutturale e organizzativa dei singoli musei per creare poi un Sistema Museale integrato efficiente e produttivo. A tale scopo sarà prioritaria la ridefinizione dei ruoli dell’Assessorato alla Cultura e della Fondazione Brescia Musei, per ottimizzare le risorse, concertare il reperimento di fondi ed evitare inutili e dannose sovrapposizioni. Come accennato sopra, si studierà la possibilità di suddivisione in due poli, artistico e tecnico-scientifico.

Azioni
Appare necessario che in tempi rapidi tutte le grandi Istituzioni cittadine, a partire dal Museo di Santa Giulia, abbiano una unica guida sotto il profilo scientifico, e che le Istituzioni che contribuiscono a valorizzare il patrimonio di Brescia; - Si ritiene tuttora la Fondazione Brescia Musei un utile strumento di gestione del patrimonio museale purché si elaborino una strategia e un assetto conseguenti, senza sovrapposizioni, anzi in uno spirito di ritrovata collaborazione, e vi si apportino miglioramenti.
- Museo del Risorgimento, Museo delle Armi, Museo di Scienze Naturali necessitano di un esame attento dell’attuale stato di salute strutturale e gestionale; - Per la Pinacoteca si sollecita l’ultimazione dei lavori di restauro nel più breve tempo possibile per il nuovo allestimento e l’apertura al pubblico; - Per il Capitolium è prevista la prosecuzione del lavoro di restauro e di valorizzazione fin qui svolto; - Per il Teatro romano è necessario un nuovo slancio nello studio per il recupero conservativo e il successivo suo possibile utilizzo; - Il Colle Cidneo e il Castello necessitano di un ripensamento complessivo, a partire dal rispetto e dallo sviluppo delle già esistenti “vocazioni”: la vocazione Museale, la vocazione Sportiva, la vocazione Naturalistica, la vocazione “Spettacolare”. Servono interventi innovativi e compatibili economicamente. La finalità degli interventi sarà quella di incrementare la fruizione di questo spazio favorendone l’accesso con mezzi elettrici che partano dalla stazione del metrò e di garantirne la sicurezza, inizialmente con controlli costanti. - E’ previsto l’esame del progetto del MUSIL, Museo dell’Industria e del Lavoro alla luce della situazione odierna. Il Musil rimane una straordinaria opportunità per la città, il turismo e la formazione continua.

Gli spazi e i beni culturali della città
Numerosi sono gli spazi urbani destinabili a una nuova fruzione in ambito culturale e degli eventi dal vivo, accanto ai poli museali e agli spazi esistenti. Occorre recuperare quella “confidenza” che in passato Brescia esibiva nel confrontarsi alla pari con le grandi città europee nel campo delle iniziative e delle offerte culturali. Appare indispensabile fare della città un luogo di identificazione culturale per tutti i cittadini, nel coinvolgimento di un pubblico sempre più ampio, eterogeneo, esigente.

Azioni
- Si pensa a un riesame del progetto per la Crociera di San Luca riprendendo il dibattito con la città, per giungere ad una decisione e avviare l’intervento da troppo tempo rimandato; - Si intende prestare attenzione e sostegno al Nuovo Eden spazio pubblico della città dedicato al cinema e non solo, un moderno polo culturale che in questi anni ha proposto iniziative di alto livello, spesso originali e uniche, collaborando con enti università e associazioni;
- Si vuole sostenere la Fondazione Teatro Grande che in questi anni è riuscita nell’impresa, non semplice, di riqualificare l’attività del teatro garantendo una stagione di ottimo livello e collaborando con le iniziative già esistenti, quali il Festival Pianistico, ha offerto alla città un servizio continuativo e di grande qualità. Il merito va indubbiamente al nuovo assetto gestionale (la Fondazione) e al lavoro altamente qualificato del Sovrintendente, che ha saputo coniugare competenza professionale specifica a capacità manageriale organizzativa e relazionale. Parallelamente aprire un canale diretto con la Fondazione del Teatro Grande per un utilizzo del teatro e un calendario delle manifestazioni più organico;
- E’auspicabile esaminare approfonditamente tutto il sistema teatrale bresciano, a partire dal Centro Teatrale Bresciano la cui storia e le cui competenze meritano attenzione e rispetto; - E’ necessario prendersi maggior cura del Sistema bibliotecario partendo da un’analisi approfondita della situazione attuale per coglierne i bisogni e il possibile sviluppo futuro.

Cultura e vivacità urbana: la costruzione del futuro
Occorre mettere a disposizione luoghi ed energie per gruppi e associazioni (che debbono trovare nel Comune un riferimento e un coordinamento), e moltiplicare esponenzialmente la risposta del pubblico, trovate nuove partnership istituzionali e finanziarie (locali e nazionali). Questo lavoro permetterà di continuare a saldare i rapporti tra Amministrazione e territorio, dando risposte concrete ad una cronica mancanza di spazi, ma anche ad una frustrazione “da abbandono” manifestata da molti soggetti. La nuova amministrazione si dedicherà ad una valutazione delle questioni strategiche, promuovendo una logica pluridisciplinare e interassessorile. Manifestazioni e iniziative dovranno essere pensate integrando obiettivi multipli: l’interesse specifico ma anche la capacità di promuovere la difesa dell’ambiente; la valorizzazione del patrimonio monumentale ma anche il sostegno al commercio e al turismo e la ricerca nel campo dell’innovazione, promuovendo la collaborazione tra le istituzioni, a partire da quelle culturali, Università, Accademie e imprese.

Azioni
- Per quanto riguarda le attività dello spettacolo dal vivo, dovrà essere avviata un’attenta valorizzazione di luoghi, monumenti o parchi cittadini, con manifestazioni di alto profilo, capaci di contribuire, al pari dell’attività espositiva, alla promozione dell’immagine di Brescia. - Per favorire la presenza di soggetti attivi sul territorio dovrà essere garantita una disponibilità di risorse assegnate secondo criteri qualificati e trasparenti. Saranno perciò lanciati bandi, orientati a favorire la formazione di un sistema culturale integrato e ad un’ottimizzazione nell’uso delle risorse. Le scelte e le valutazioni saranno garantite da una competente commissione.
- Parallelamente sarà utile predisporre una mappatura delle strutture, associazioni, scuole, gruppi che operano, promuovono, ricercano nell’ambito culturale nelle sue diverse forme a livello locale. - Per valorizzare le Imprese culturali giovanili si studieranno incentivi che ne favoriscano la nascita e lo sviluppo nel tempo. In questo modo si cercherà di uscire da una logica per cui la cultura vive solo di contributi pubblici, sempre più scarsi, per entrare in una logica ”imprenditoriale” per cui di cultura si può vivere. È questo un tentativo di rispondere anche alla grave emergenza occupazionale giovanile: si tratta di spronare e incentivare concretamente la creatività. Tale modello potrebbe essere applicato in ogni settore, dal commercio all’artigianato all’impresa.

- Sarà opportuna la creazione di un ufficio finalizzato al supporto delle Imprese culturali giovanili, delle associazioni culturali nell’ambito dell’espletamento delle pratiche burocratiche, nel reperimento di luoghi e di fondi attraverso bandi di concorso regionali, nazionali ed europei.

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